Strumenti personali

Biblioteca Beato Pellegrino di Studi Letterari, Linguistici, Pedagogici e dello Spettacolo
Polo Umanistico
This is just a brief note

Sezioni

Tu sei qui: Home / EVENTI / Omaggio a Nuno Júdice per la Giornata Mondiale della Poesia 2024

Omaggio a Nuno Júdice per la Giornata Mondiale della Poesia 2024

ultima modifica 22/03/2024 13:24

Dal 1999, il 21 marzo si celebra la Giornata mondiale della poesia, istituita dall'Unesco per promuovere la diversità linguistica attraverso l'espressione poetica.

Per il 2024, la Biblioteca Beato Pellegrino vuole rendere omaggio a Nuno Júdice, poeta portoghese appena scomparso, esponendo i suoi libri accanto allo scalone.

Nuno Júdice, nato il 29 aprile 1949 e morto il 17 marzo 2024, è stato uno dei principali poeti portoghesi del suo tempo. Nel 2017, il 12 e 13 ottobre, è stato ospite dell’Università degli studi di Padova per il congresso internazionale "Futurismo, Futurismos”, organizzato dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari (DISLL).


I libri esposti rappresentano la sua produzione poetica in lingua originale e in traduzioni italiane, spagnole e francesi. Per l’occasione, sono messi in mostra anche i suoi testi di critica e saggistica e una piccola selezione di libri con le sue prefazioni.

Nuno Júdice è stato docente di letterature portoghese e francese presso l’Universidade Nova de Lisboa e direttore della prestigiosa rivista Colóquio-Letras della Fundação Calouste Gulbenkian.

 

Outra canção diurna*

Abro a janela do amor com as mãos do ocaso,
vendo fechar-se a noite quando entra a madrugada.
E tu sais do sol nascente, como se fosse um acaso,
e deixas no chão um rasto de flores, quase nada.

Luz que atravessa a sombra que o dia leva,
dizes-me o teu nome como se fosse um segredo.
É a tua voz branca e desperta que ao vento se eleva
e desfaz em fumo e nuvem o que antes era medo.

Tens nos olhos a manhã que vai durar,
levas nas mãos o orvalho que não secou.
E há um céu estranho que não passou

pelas palavras que insistem em ficar.
Desta maneira é mármore a pedra mais dura,
e é pele, e linho, e lago, este desejo que perdura.

 *Sonetto pubblicato a pagina 97 di A materia do poema / Nuno Júdice. - Lisboa : Dom Quixote, 2008

Un’altra canzone diurna

Apro la finestra dell'amore con le mani del tramonto, / vedendo chiudersi la notte quando entra l'alba. / E tu esci dal sole nascente come fosse per caso, / e lasci sul suolo un sentiero di fiori, quasi nulla.

Luce che attraversa l'ombra che porta il giorno, / dimmi il tuo nome come fosse un segreto. / È la tua voce bianca e desta che al vento si eleva / e dissolve in fumo e nubi ciò che prima era paura.

Hai negli occhi il mattino che durerà, / porti nelle mani la rugiada non si è seccata. / E c'è un cielo strano che non è passato

per le parole che si ostinano a restare. / In questo modo è marmo la pietra più dura, / ed è pelle, e lino, e lago, questo desiderio che perdura.